Dedicare il proprio studio alla matematica può fruttare in futuro uno stipendio in media del 10% superiore agli altri. Lo riporta uno studio statunitense ripreso dal Sole 24 Ore.
Negli Stati Uniti un recente studio del National Bureau of Economic Research ha fatto discutere: Joshua Goodman, dell’Harvard Kennedy School Policy, ha censito gli studenti afroamericani che negli anni Ottanta avevano frequentato corsi aggiuntivi di matematica alle superiori.
Come se la sono poi cavati nella vita rispetto ai loro compagni di classe? A 15 anni di distanza chi aveva “investito” nella matematica si ritrova con uno stipendio in media del 10% superiore agli altri, spiega la ricerca (dal titolo The Labor of Division: Returns to Compulsory High School Math Coursework), probabilmente per la maggior inclinazione a trovare occupazioni di tipo cognitivo.
La ricerca conferma il valore, anche economico, di una buona formazione Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). In particolare in questa fase di profondo mutamento del mondo del lavoro, dove al declino di alcune occupazioni fa riscontro l’avvento di nuove professioni ad alto contenuto tecnologico. Secondo Goodman aumentare la quantità e la qualità della matematica insegnata a scuola (a proposito, in Italia ci sono quattromila cattedre vuote per mancanza di docenti) non fabbricherà scienziati geniali, ma darà agli studenti la possibilità di eccellere nei molti lavori che richiedono nozioni computazionali.
Fonte: huffingtonpost